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La leggerezza è quel sentimento che ci fa sentire meno gravi, meno pesanti, “sollevati” nel corpo e nell’anima; è quel moto dal basso verso l’alto che istintivamente piega gli estremi della bocca in su e ci fa sorridere.

LEGGEREZZA E SEMPLICITA’ - breve compendio per la felicità nel quotidiano

Il carico delle notizie mediatiche, per la maggior parte negative e piene di doveri - se non obblighi per il futuro - ci spinge verso il basso configurandoci con schiene piegate e cervicali pulsanti. E noi, istintivamente, per una strana reazione che cerca di bilanciare questo peso che ci blocca il respiro , siamo attratti dalle cose leggere, da tutto ciò che non prevede impegni troppo seri, vincoli, catene. Senza catene ci sentiamo più leggeri ma la stessa leggerezza può portarci troppo in alto – e poi, come un palloncino – rischiamo di scoppiare perché anche questa può divenire troppa. Italo Calvino diceva che solo la vivacità e la mobilità dell’intelligenza sfuggono al peso del quotidiano; pensiero e immaginazione curvi, non lineari, dove il razionale non è concesso. Forse è così che si dovrebbe osservare “le cose che ci circondano”: senza farci condizionare, e se le nostre immagini volano, tanto meglio. Ecco perché ci piacciono le storie dove i personaggi si librano come il Piccolo Principe da un pianeta all’altro, ecco perché le forme fantastiche riescono a faci sentire più felici: è la creatività di ognuno che si immedesima nei racconti del Barone Rampante o in Henry Potter – riuscendo a staccarsi da una forza di gravità socio-virtuale molto, troppo presente di questi tempi. A ben vedere, tutte queste fiabe oggi falsamente indirizzate ai soli bambini utilizzano uno stile molto semplice e diretto; le parole simulano una povertà espressiva ma si fanno capire molto meglio di qualsiasi saggio per over 15; sono storie di buon senso e noi oggi ne abbiamo fortemente bisogno. Papa Francesco, nelle sue parole, comunica con i suoi figli utilizzando metafore molto dirette ma efficaci, riuscendo a farsi capire da tutti, colti e non - vecchi e adolescenti. La semplicità sembra essere ritornata a farsi ascoltare e Antoine de Saint-Exupéry ne sarebbe molto felice. Dunque, se leggerezza (non superficialità) e semplicità ci fanno sentire meglio- come posso inserirle nel mio quotidiano per “alleggerirne” il peso a volte ingombrante? E’ molto semplice – fare uno sforzo iniziale cercando di vedere e non guardare le cose, gli oggetti per quello che sono: materia. Siamo noi che carichiamo di fortissime aspettative le cose ma anche le situazioni e le persone che ci stanno accanto; aspettative di cosa? Facciamo conto prima di tutto su noi stessi e sulle nostre potenzialità inespresse – iniziamo a vedere e non guardare, ascoltare e non sentire, respirare e percepire noi stessi- rafforzare quella parte di noi che proiettiamo troppo sugli altri – oggetti e persone. Una passeggiata in mezzo alla natura vedendo, ascoltando, respirando - noi prima di tutto - è meglio di qualsiasi complimento. BUON CAMMINO!

(tema estratto da Elena Croci, Affari di tempo – comunicazione culturale per una nuova ricetta di felicità, Ed.Lupetti)

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