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Cosa significa oggi vivere la natura? Perché tutti noi parliamo di benessere, cibo biologico, orti verticali, bicicletta e macchine ibride? Pensiamo di essere di moda utilizzando questo linguaggio o veramente ci crediamo e sentiamo che la natura può rappresentare un reale beneficio?

Vivere la natura è l'ingrediente per la nostra nuova ricetta di felicità?

Facciamo un esperimento: per andare a lavorare decido di passare dal parco anziché dalla strada…dopo qualche tempo sento la differenza? La mia risposta è “dipende”.

Sicuramente la differenza la percepisce intimamente la parte più profonda di noi, quella che preferisce immergersi in un panorama fatto di alberi e pochi rumori piuttosto che in un modo di clacson e cemento. Ma la nostra parte più “addomesticata”, “antropizzata”, dopo un po’ forse si annoia perché non vede le vetrine, non osserva le persone, non fa le cose che la nostra società l’ha abituata a fare e dunque si sente “persa”. Cosa dobbiamo fare dunque per riappropriarci di un benessere che non costa e che realmente può infonderci armonia divenendo un INGREDIENTE per la nostra nuova ricetta di felicità?

Pochi semplici passi attivando tutti i nostri potenziali sensoriali. Oggi, infatti, noi guardiamo ma non vediamo, sentiamo ma non ascoltiamo, percepiamo gli odori senza capirne il significato, abbiamo anche paura del nostro tatto perché ci hanno abituato al pensiero che la natura possa racchiudere microbi insetti e invisibili a noi ostili. (continua…)

 

Leggi di Elena Croci “Affari di tempo - comunicazione per una nuova ricetta di felicità” – Edizioni Lupetti.

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